Terra dei Fuochi, a Castel Volturno un cimitero di bufale

Ventiquattro carcasse di bufale adulte e una di un vitellino. Questo il macabro scenario apparso agli agenti del Corpo forestale dello Stato, all’interno di un allevamento a Castel Volturno, in provincia di Caserta. Gli animali sono stati rinvenuti in avanzato stato di decomposizione e si ipotizza siano stati lasciati morire in seguito a prolungata denutrizione e totale abbandono. Per questo motivo gli uomini della Forestale hanno denunciato un 64enne alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per l’ipotesi di maltrattamento di animali, fino a provocarne la morte, illecito smaltimento di carcasse e violazione degli obblighi inerenti la custodia giudiziaria degli animali.  Il precedente  Il ritrovamento del cimitero è avvenuto a seguito di una segnalazione arrivata agli uffici del comando provinciale di Caserta, mentre sul posto è intervenuto il personale dei comandi forestali di Castel Volturno, Caserta e Vairano Patenora, insieme a quello del servizio veterinario della Asl di San Marcellino, nel casertano.

Cimitero bufale Castel Volturno
Cimitero delle bufale a Castel Volturno

Il personale della Forestale si è, quindi, recato in località Pagliuca nel comune di Castel Volturno trovando, all’interno di un’azienda, le carcasse di bufale in avanzato stato di decomposizione, dall’odore sgradevole e nauseabondo, abbandonate su un terreno nudo e prive di qualsiasi forma di copertura o di protezione. Di qui l’urgenza di rimuovere nel più breve tempo possibile i resti degli animali al fine di evitare l’eventuale diffusione di malattie.  Già nel 2013 l’azienda era stata sottoposta a sequestro. All’epoca ci dovevano complessivamente essere quaranta bufali mentre ne erano stati realmente trovati solo 33, tra vivi e morti. Pertanto fu ipotizzato che i sette capi mancanti fossero stati smaltiti illecitamente. Durante l’attuale ispezione, all’interno dell’azienda, sono stati rinvenuti sei bufale vive e due vitelli non ancora contrassegnati dal marchio all’orecchi, tutti visibilmente denutriti. Gli animali, infatti, si cibavano esclusivamente con le erbe spontanee che crescono nel territorio dell’azienda, del tutto insufficienti al loro nutrimento. Il Corpo forestale dello Stato ha prescritto al proprietario di provvedere immediatamente ad alimentare gli animali con foraggio. Per le carcasse degli animali morti, rifiuti speciali a rischio sanitario, l’Autorità giudiziaria ne ha disposto l’immediata rimozione e smaltimento.  La morte di bufali maschi per denutrizione è una pratica di smaltimento illecito molto diffusa nel territorio del basso casertano e, in particolare, nella zona di Castel Volturno, comune noto per la considerevole presenza di aziende zootecniche. Le indagini condotte dalla Forestale hanno rilevato che, talvolta, le carcasse venivano addirittura date alle fiamme generando roghi tossici, potenziali cause di problemi sanitari ed igienici e di inquinamento ambientale.