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Cani di razza e armi da guerra le nuove frontiere del clan dei casalesi

Incessante è la lotta al crimine organizzato in Terra di Lavoro. Nonostante le numerosissime operazioni di polizia l’imperio maledetto dell’Esercito del Male continua a mietere vittime. Innocenti imprenditori alle prese con la profonda crisi economica che attanaglia Gomorra devono mettere in conto di esborsare parte degli incassi per il dazio ai tutori della “tranquillità”. Non gli scappa niente ai soldati. Non bastano droga e prostituzione, il controllo delle case da gioco e la gestione diretta o indiretta delle attività commerciali, le estorsioni restano un must della mafia made in Casal di Principe. I contorsionisti del crimine organizzato fanno sempre riferimento alle stesse famiglie che per oltre un trentennio hanno tenuto sotto scacco intere fette di economia. Continua la lettura di Cani di razza e armi da guerra le nuove frontiere del clan dei casalesi

L’Agro aversano lavatrice dei patrimoni mafiosi

 

“Se la mafia prospera nel nostro Paese è perché lo Stato non è riuscito ad imporre la sua autorità sul territorio con decisione”. A parlare non uno dei soliti convegnisti di professione antimafioso che nella nostra maledetta terra proliferano a go-go. Non un professionista antimafia aderente a qualche associazione che ha, o pensa di avere, il monopolio sulla gestione o meno di fatti e patrimonio mafioso. A pronunciare queste parole, che sembravano macigni, rivolgendosi agli intervenuti durante una sessione di lavoro di giornalismo investigativo è stato il direttore della Direzione Investigativa Antimafia, il Generale di Divisione Giuseppe Governale. Continua la lettura di L’Agro aversano lavatrice dei patrimoni mafiosi

Nell’Agro aversano la camorra è viva ed è in mezzo a noi

La camorra nell’Agro aversano c’è e mostra i muscoli. Qualche prima cittadino che a breve dovrà rispondere in Tribunale di turbativa d’asta e corruzione nel mese di agosto dell’anno scorso si era offeso perchè si era parlato di Gomorra. Forse pensava di fare il sindaco di un’amena cittadina della provincia di Helsinki. Aversa invece si conferma essere terra di mafia. Quella casalese. Ora come ieri. Come da 50 anni a questa parte. A finire sotto il piombo mafioso è finito ‘o minorenne. Si chiamava Nicola Picone ed era stato arrestato in passato per estorsione vicino ai casalesi la vittima dell’omicidio avvenuto lo scorso 19 ottobre alla periferia di Aversa. Era un affiliato al clan Schiavone. Fu arrestato in un blitz nel 2010 insieme ad esponenti della fazione riconducibile al capo induscusso Francesco Schiavone alias Sandokan. Le indagini sono in corso. Gli atti in questi giorni sono stati trasmessi da Napoli Nord per competenza alla Procura di Napoli. Sarà il pool dell’area casalese della Direzione Distrettuale Antimafia a fare luce sulla vicenda. Continua la lettura di Nell’Agro aversano la camorra è viva ed è in mezzo a noi

L’area griglia dell’imprenditoria del Male

Il rampollo della famiglia Schiavone, il primogenito Nicola inizia a mietere le prime “vittime”. Da qualche mese ha iniziato a collaborare con la Giustizia. Interrogatori su interrogatori. Un fiume in piena. Al momento centinaia di pagine di verbali con dichiarazioni etero e auto accusatorie la cui fondatezza è al vaglio degli inquirenti. Alla Procura distrettuale Antimafia di Napoli è un pool intero di magistrati a lavorarci. Decine i filoni d’inchiesta che potrebbero aprire profondi squarci tra le sacche di resistenza di coloro che ancora hanno fiducia e come riferimento lo spietato clan dei casalesi. Omicidi, traffici illeciti, estorsioni. Pane quotidiano per colui che ha retto le sorti dell’esercito del male made in Casal di Principe per qualche lustro. Nicola Schiavone aveva un nome e una stirpe da difendere. Gli “agganci” con alcuni politici che hanno fatto parte dell’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere e il legame, stretto, con diversi imprenditori disposti a pagare tangenti al clan pur di aggiudicarsi gli appalti banditi dal Comune sammaritano. Continua la lettura di L’area griglia dell’imprenditoria del Male

A Gomorra anche le ambulanze nelle mani della camorra

Nella terra del famigerato clan dei casalesi anche i morti e i feriti sono fonte di guadagno. E il giro di affari è milionario, si fanno soldi a palate. Nell’Agro aversano pompe funebri e servizio di autoambulanze è per la gran parte nelle loro mani. Non solo appalti per le forniture e lavori. Mensa e servizi fino a qualche anno fa erano un’esclusiva casalese, un pozzo senza fondo che alimentava le casse del clan ed era anche sistema per “gestire il consenso”. La sanità era ed è una ‘preda’ particolarmente amata dalla criminalità organizzata, che la utilizza non solo cercando di controllare gli appalti ma anche “interferendo nelle liste d’attesa”. A mettere in guardia è il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. Continua la lettura di A Gomorra anche le ambulanze nelle mani della camorra