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Ecomafie, per i periti la Resit è una bomba ecologica

Con la sentenza di primo grado e le maxicondanne dei presunti responsabili nel “processo Resit”, sembrava ormai una verità “accertata” quella dello scempio e disastro ambientale provocato dalla camorra casalese, in completa sinergia con imprenditori collusi e funzionari pubblici corrotti, nei comuni di Giugliano in Campania e Parete mediante lo smaltimento incontrollato e illegale in grosse discariche come la Resit di rifiuti urbani e tossici, spesso provenienti da tutta Italia, soprattutto dal centro-nord. Il presidente della quarta sezione della Corte d’Assise Appello Domenico Zeuli, su sollecitazione dei difensori degli imputati, aveva disposto nel novembre scorso una nuova perizia per schiarire le idee se siano effettivamente inquinati i suoli sottostanti alla maxi-discarica ubicata a cavallo tra le province di Caserta e Napoli, nel cuore della Terra dei Fuochi. Continua la lettura di Ecomafie, per i periti la Resit è una bomba ecologica

Terra di Lavoro devastata per volere della politica assetata di soldi

Tutto cambia perché nulla cambi. La politica si rinnova, cambiano i nomi, i partiti, gli uomini. Ma i risultati stentano ad arrivare anche e soprattutto perché cambia la banda ma la musica è sempre la stessa. Le problematiche dell’ambiente che ci circonda sono note. Decine e decine di inchieste con arresti eccellenti. I processi, nonostante parecchi fermi al palo, hanno dato i loro frutti. Molte condanne sono state confermate anche dalla Cassazione. Che la nostra terra campana sia una terra di ecomafie è accertato. Continua la lettura di Terra di Lavoro devastata per volere della politica assetata di soldi

Gaetano Cerci, l’uomo dei traffici di veleni che incontrò Licio Gelli

Squadra e compasso. Grembiulino e affari. Sangue e piombo. La camorra alla fine degli anni ’80 entra nel business puzzolente della monnezza. Miliardi a palate. Qualcuno dice a camionate. Pecunia non olet. Dapprima i titolari di discariche del casertano e del napoletano entrano nello sporco affare. Poi devono ausiliarsi della mano criminale dei camorristi. Faccendieri con giacca, cravatta e le giuste amicizie contrattano con gli industriali del Nord. Ma da soli, gli imprenditori monnezzari non possono accedere dappertutto. Continua la lettura di Gaetano Cerci, l’uomo dei traffici di veleni che incontrò Licio Gelli

Condannati gli inventori delle ecomafie, hanno trasformato terra di lavoro a terra di morte

Un accordo malsano tra imprenditoria del Centro/Nord Italia assetata di denaro facile e imprenditoria criminale nostrana ha messo le basi alla distruzione coatta della nostra straordinaria terra. Quella che un tempo era famosa nel mondo come Campania Felix, Terra di Lavoro, oggi è tristemente famosa per la devastazione ambientale. Un disastro che è sotto gli occhi di tutti, basta fare un giro nelle periferie delle città tra le province di Napoli e Caserta. Un disastro ambientale sancito dal processo madre alle ecomafie. Continua la lettura di Condannati gli inventori delle ecomafie, hanno trasformato terra di lavoro a terra di morte

Estorceva il pizzo ai pusher, in cella il bidognettiano Gaetano Cerci

Chiedevano il pizzo “classico” ai commercianti ma vista la crisi del clan dei casalesi, ridotto ai minimi termini da arresti e pentimenti, non disdegnavano di farsi pagare dai pusher e dai raccoglitori di pigne. Ciò da quanto emerge dall’ultima indagine della Dda di Napoli sul clan della mafia casertana che oggi ha portato in cella, su ordine del gip Pietro Carola, nove persone. A finire in manette anche i capi del gruppo, Dionigi Pacifico, 53 anni, imparentato con la famiglia camorristica De Falco, e soprattutto il pruripregiudicato Gaetano Cerci, 50 anni, che alcuni anni fa, quando il clan ancora dettava legge, era il punto di riferimento nel lucroso settore dello smaltimento illecito dei rifiuti, una sorta di “vicerè” legatissimo da vincolo di parentela al superboss Francesco Bidognetti, alias Cicciotto e’ mezzanotte. Negli anni ’90 Cerci fu coinvolto in un’indagine sulla loggia massonica P2, poi con il crollo dell’impero casalese è divenuto negli ultimi anni il punto riferimento di un gruppo di estorsori che chiedeva il pizzo a tutti pur di raggranellare qualcosa. Continua la lettura di Estorceva il pizzo ai pusher, in cella il bidognettiano Gaetano Cerci