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A Nicola Cosentino non resta che collaborare con la Giustizia

Quando il gatto non c’è i topi ballano. Il centrodestra è stata cosa sua per una ventina di anni. Nicola Cosentino, Nick o’merican per gli amici, è stato uno dei più potenti uomini politici di Terra di Lavoro. Qualcuno ha osato paragonarlo a Peppuccio Romano. E forse non si sbagliava. Con un’unica differenza: Peppuccio era figlio d’arte, Nick o’merican è uno che si è fatto da solo, ma la famiglia di origine è stata la sua rovina. Enfant prodige della politica, a soli 19 anni diventa consigliere comunale nella sua Casal di Principe. Nel frattempo si legò al deputato Alberto Ciampaglia, storico deputato socialdemocratico. A soli 21 anni entrò in rappresentanza del “sole nascente” in consiglio provinciale restandoci fino al ‘94. Continua la lettura di A Nicola Cosentino non resta che collaborare con la Giustizia

Il sanguinario Zagaria: “all’ex sindaco Zara lo avrei ucciso a modo mio”

“Se avessi voluto uccidere Giovanni Zara lo avrei fatto con o senza Barone, e non lo avrei fatto con un incidente, ma a modo mio”. Dichiarazioni choc quelle rilasciate spontaneamente dal boss dei casalesi Michele Zagaria, collegato in video-conferenza con il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al processo che lo vede imputato insieme con Fortunato Zagaria (sono solo omonimi, ndr), ex sindaco di Casapesenna, suo paese d’origine, per il reato di violenza privata con l’aggravante mafiosa commessa ai danni di un altro ex primo cittadino di Casapesenna, Giovanni Zara. Parole talmente gravi, che potrebbero celare un messaggio criptato verso l’esterno. Continua la lettura di Il sanguinario Zagaria: “all’ex sindaco Zara lo avrei ucciso a modo mio”

Il pm Catello Maresca: i beni confiscati, un’occasione persa per la Provincia di Caserta

Quando un Uomo delle Istituzioni fa il suo dovere è parte della storia. Perchè ha contribuito a scrivere la rinascita di una terra maledetta. Quando poi questo giovane uomo è uno che con la sua dedizione e professionalità è diventato uno dei pochi esempi da seguire, oltre alla Storia, è un uomo che entra nei cuori di chi quotidianamente, con sofferenza, tenta di andare avanti affrontando problemi endemici. Attualmente il pubblico ministero Catello Maresca è un magistrato in servizio alla Procura di Napoli e si occupa di combattere i reati nella pubblica amministrazione e di antiterrorismo. È uno che ha fatto tanto per la nostra terra. È entrato giovanissimo nella squadra alla direzione distrettuale antimafia di Napoli. Con il pool anticamorra ha contrastato per un decennio le attività criminali del clan dei casalesi. Migliaia di criminali inquisiti. Secoli e secoli di condanne per gli imputati nei processi in cui ha rappresentato la Pubblica Accusa. Un vero Uomo di Giustizia. Continua la lettura di Il pm Catello Maresca: i beni confiscati, un’occasione persa per la Provincia di Caserta

Michele Zagaria e fiction nella terra abitata da diavoli

Una rondine non fa primavera, recita un vecchio adagio. Dipende dalla rondine, aggiungerei. Campania felix trasformata in un paese abitato da diavoli. Una terra fertile, rigogliosa, ricca di bellezze artistiche e naturali ridotta a brandelli. È questa oggi la terra del famigerato clan dei casalesi. Sete di potere, comando, piombo, sangue, cemento, movimento terra, appalti. Di chi è la colpa? Certamente chi aveva gli strumenti per contrastare il Male si è rivelato un dilettante, probabilmente è stato complice, chiuso nel suo sibillino silenzio. Al massimo è restato a guardare uno spettacolo macabro e ha consentito tutto questo. Con il soporifero assenso di un popolo colluso e corrotto, tranne pochissime e rare eccezioni. È normale chiedersi come sia stato possibile che un uomo resta latitante per più di quindici anni. Restando vivo e vegeto nel suo paesello di origine, controllando tutto, avendo sempre l’ultima parola. Girando indisturbato, accompagnato dai fidi uomini, con la sola paura di perdere il controllo dei suoi affari. Continua la lettura di Michele Zagaria e fiction nella terra abitata da diavoli

Antonio Iovine pentito, i carabinieri alla ricerca dell’arsenale dello stragista Setola

Antonio Iovine o’ninno parla, è un vero fiume in piena. È incessante il lavoro dei carabinieri. Nel pomeriggio di oggi sono tornati nel luogo dove il 12 gennaio del 2009 riuscì a farla franca il boss stragista Giuseppe Setola, via Vicinale Sant’Antonio a Trentola Ducenta. Alla ricera di armi e di altro indicato dai pentiti. La magistratura della Direzione Distrettuale napoletana non si ferma, si sposta da un sito riservato all’altro, o’ninno ha tanto da raccontare. I rapporti con la politica, i colletti bianchi, la zona grigia del sottobosco criminal-imprenditoriale, i patrimoni illecitamente acquisiti, il tesoro dei boss, gli arsenali del clan nella Terra di Gomorra. Antonio Iovine, Massimiliano Caterino e Attilio Pellegrino stanno vuotando il sacco riempiendo pagine su pagine di verbali. Questo è solo l’inizio, una nuova alba in una terra martoriata e stanca sta per iniziare!