Archivi tag: Gomorra

Traffico illecito e gestione non autorizzata di rifiuti, l’imprenditore Massimiliano Zito ai domiciliari

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Zito Massimiliano, per il reato di traffico illecito organizzato di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata. L’ attivita’ investigativa coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice ha permesso di mettere in evidenza come l’indagato sia un trafficante seriale di rifiuti di plastica. Massimiliano Zito, titolare di due societa’ operanti nel settore dei rifiuti, ha esercitato una vera e propria attivita’ di gestione illecita di rifiuti, in assenza della prescritta autorizzazione. Inoltre, l’attivita’ investigativa svolta dai finanzieri ha consentito di accertare che lo stesso, attraverso tale attivita’ di gestione illecita, ha omesso anche il pagamento del tributo speciale sui rifiuti, c.d. ecotassa, quantificata per un importo complessivo di 12.000 euro. Gia’ nell’ottobre 2012, nell’ambito della medesima indagine, che ha poi portato alla denuncia di 60 persone per il reato di cui all’art. 260 D.lgs. 152/2006, era stata sottoposta a sequestro una vasta area nella zona industriale di Gricignano di Aversa, utilizzata come discarica abusiva dal medesimo soggetto, sulla quale erano state rinvenute oltre 200 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, provenienti da imprese del nord Italia con la denuncia di quattro soggetti originari del napoletano. Continua la lettura di Traffico illecito e gestione non autorizzata di rifiuti, l’imprenditore Massimiliano Zito ai domiciliari

Cemento a disposizione del clan dei casalesi: sequestrato il tesoro di Alfonso Letizia

Cento milioni di euro, il tesoretto dei Casalesi è finito sotto sequestro grazie a un’operazione della direzione investigativa antimafia di Napoli che ha messo i sigilli alle aziende riconducibili all’imprenditore 67enne Alfonso Letizia, operante nel settore del calcestruzzo. Secondo gli investigatori l’imprensitore è da ritenersi un vero e proprio affiliato al clan, fazione Bidognetti – Iovine: in cambio di una posizione dominante sul mercato aveva messo a disposizione della “famiglia” le sue aziende e strutture. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Corinna Forte, su richiesta del direttore della Dia Arturo De Felice. I beni sono riconducibili ad Alfonso Letizia , 67enne originario di Casal di Principe, imprenditore mondragonese attivo nel settore della produzione e della vendita del calcestruzzo. Un’indagine del 2011 aveva già svelato gli intrecci illeciti del ceto politico di Casal di Principe con l’ala militare e imprenditoriale dal clan dei casalesi, fazione Schiavone e Bidognetti, fino al condizionamento del voto a favore di candidati indicati dall’organizzazione ed evidenziato enormi interessi economici nell’aggiudicazione di appalti, assunzioni di personale compiacente, apertura di centri commerciali, e attività edilizie con forniture di calcestruzzo.

Mondragone, cemento e calcestruzzo al servizio del clan dei casalesi
Mondragone, cemento e calcestruzzo al servizio del clan dei casalesi

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La camorra e il business della canzone neomelodica

Concerti di cantanti neomelodici e spettacoli di cabaret anche con artisti che hanno partecipato alla fortunata trasmissione televisiva ‘Made in Sud’. A organizzarli, la Music Live di Torre del Greco (Napoli), agenzia di spettacoli sequestrata nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata, che stamattina hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Napoli a carico di tre persone, di cui due ritenute responsabili di reimpiego di denaro di illecita provenienza, Clemente e Carlo Menzione. Agli eventi, la cui direzione artistica è stata affidata alla Music Live, la maggior parte dei quali tenuti nell’area vesuviana della provincia di Napoli, hanno partecipato cantanti di caratura nazionale come Gigi Finizio e cantanti neomelodici, molto noti a livello locale, come Natale Galletta e cabarettisti come Arteteca, Enzo Fischetti e Ciro Biondino. La Music Live ha organizzato in passato anche spettacoli all’interno di istituti penitenziari di Napoli e provincia. Tutti gli artisti ovviamente sono completamente estranei ai fatti. In un comunicato stampa ufficiale, la Tunnel Produzioni S.r.l., titolare in esclusiva dei diritti di “Made in Sud”, smentisce categoricamente ogni coinvolgimento con la “MusicLive” di Clemente e Carlo Menzione.

Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni

Sono triste veramente questa mattina, forse come quando sono venuti a mancare i miei cari. Non l’ho mai conosciuto di persona, ahimè, peccato! È morto Roberto Mancini, il sostituto commissario della Polizia di Stato e collaboratore della Commissione di inchiesta, che si era ammalato per svolgere le indagini sul traffico dei rifiuti nella Terra di Gomorra. Ne ha fatto una ragione di vita, ha servito per 34 anni quello Stato che poi lo ha abbandonato, quando si è ammalato di linfoma di Hodgkin (cancro del sangue per esposizione a sorgenti tossiche e radioattive – nda), alla sua famiglia ed ai suoi affetti più cari. Lascia moglie e una ragazza, e una mamma disperata che lo scorso 10 aprile protestava pacificamente in Piazza Montecitorio chiedendo il giusto riconoscimento per la condizioni di salute del figlio ricoverato da mesi e mesi nell’ospedale di Perugia. Quella di Roberto Mancini è stata una vita di passione e dedizione per il proprio lavoro. Una persona che non si è mai piegata ai poteri forti, sempre in prima linea alla ricerca della verità. Tante le inchieste portate avanti dai magistrati grazie alle indagini condotte dal sostituto commissario e dalla sua “squadra”. Tanti i silenzi e le coperture di una parte delle istituzioni. Continua la lettura di Morto il poliziotto Roberto Mancini, eroe-vittima dell’Italia dei veleni

Intrallazzi e potere politico, il telefono bollente di Nicola Cosentino

«Ma io non faccio politica, voglio risolvere prima i miei guai giudiziari». Il telefono è bollente, squilla a qualsiasi ora del giorno e della notte, non importa se l’intestatario si chiami Nicola Cosentino ed sia agli arresti domiciliari. Amici, colleghi di partito, simpatizzanti, sindaci d’aria centrodestra lo cercano, via telefono e via sms. Tutti a rincorrere il potente Nicola, Nick o’merican, il casalese che riesce ad aprire gli scrigni più segreti, a giocare partite a più tavoli delle trattative politiche, regionali, nazionali e locali, il vero punto di riferimento per il centrodestra, dai sottosegretari ai consiglieri regionali, dai parlamentari “cosentiniani” agli editori di quotidiani online. I tabulati telefonici parlano chiaro, Nicola non rifiutava nessuno, in tempo di “guerra” bisogna rispondere a tutti, la disponibilità è il requisito per restare nell’agone per un politico di razza, per un vero pezzo da novanta come l’ex settosegretario all’Economia. Quando si tratta di dispensare consigli e dettare la linea, per suggerimenti, consigli ed orientamenti, Forza Italia (sì, no, forse), poi Forza Campania, eppoi le commissioni comunali, i comuni dei sindaci amici, le amministrazioni “da controllare”, tutti alla greppia e ai piedi dell’uomo più potente della Campania, colui che ha avuto il potere di vita o di morte politica sugli uomini del centrodestra campano, non disdegnando accordi sottobanco con interi apparati del centrosinistra bassoliniano e campano. «Lo so che stai messo in croce, però io avrei bisogno di consigli, domani ci possiamo incontrare un poco? Io ho due problemi… quello del Segretario Generale che lo devo cambiare… e poi oggi pomeriggio alle cinque ho questo incontro con questi scemi là, io comunque vado perché noi siamo Forza Italia, giusto» – parola di Tonino De Angelis, sindaco in carica di Marcianise in una delle 150 telefonate intercorse tra i due. Continua la lettura di Intrallazzi e potere politico, il telefono bollente di Nicola Cosentino