L’amministrazione aversana, più pompieri che uomini al servizio della cosa pubblica

Capita spesso di leggere i media online locali. Più per divertimento che per capire le cose come stanno. Anche perché, ormai è cosa evidente e nota, che l’Amministrazione comunale ha professionisti della penna che sanno esprimere il meglio a “chiamata”. Sarebbe opportuno affidare ulteriore delega a qualche fido del sindaco Enrico De Cristofaro. Alla comunicazione su chiamata. Chi scrive con la penna e non con la lingua, dopo lo spento consiglio comunale che ha chiuso il 2017, quello dei proclami e della “vittoria” giudiziaria dell’architetto indagato, aspettava la conferenza stampa di fine d’anno. Nulla. Il primo cittadino ha preferito un manifesto ai giornalisti. Scelta legittima, di opportunità. Nulla questio. La stampa libera resta in attesa, attonita, stanca di leggere le comunicazioni attraverso la voce o la lingua di qualcuno. Eppure questa amministrazione un primato lo ha raggiunto. Tamponare è la parola d’ordine. Problema alle palazzine? Bene, il primo cittadino, con consigliere acquisito vanno nelle palazzine. Sui social girano immagini di aiule infestate da erbacce? Il consigliere dal pollice verde facile corre ai ripari. La preside di una scuola segnala la presenza di amianto nei pressi dell’istituto? Subito si attiva il nucleo ecologico. Una giornata ventosa? Si affida ad un giornalista la notizia: “a titolo precauzionale il Parco Pozzi è stato chiuso all’uso pubblico. A determinare la decisione dell’amministrazione De Cristofaro sono state le condizioni del vento che si sta abbattendo sulla città con raffiche che superano i 40 chilometri all’ora”. Più un bollettino meteo che un articolo. Poverino il sindaco. È stato costretto ad inizio anno a dichiarare la verità: “il principale impegno che ho assunto, insieme a tutta la maggioranza, è quello di risolvere i problemi dei cittadini, in modo particolare dei meno abbienti, facendo funzionare la macchina comunale che, purtroppo, è avvezza a troppe storture”. E da un anno e mezzo? Le storture evidentemente sono aumentate. Le crepe si fanno sempre più profonde. Il Comune sembra sempre più una succursale del Comando dei Vigili del Fuoco che un organo politico di indirizzo e di controllo. Pompieri piuttosto che politici. E si muovono in massa. Anche la consegna delle 4000/5000 paia di scarpe alla Caritas diventa una notizia da sbandierare sui giornali. Sì, proprio così, 4000 o 5000 non si sa. Il sindaco a Capodanno dichiarava che “insieme al consigliere Capasso abbiamo consegnato cinquemila paia di scarpe al responsabile della Caritas cittadina per consegnarle ai meno abbienti. Intendo il mio ruolo come una missione e sono grato ad Aversa per la fiducia, riusciremo a cambiare le cose”. Qualche settimana dopo, sui giornali Capasso rivendicava la consegna: “quattromila paia di scarpe regalate ai bisognosi…. a fare da tramite fra il donatore e la struttura religiosa è stato il consigliere comunale Capasso”. E le mille paia di scarpe? Non è dato sapersi. Anche la beneficenza, quella spicciola, è entrata a gamba tesa nell’agenda dei pubblici amministratori in salsa normanna.…