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L’Agro aversano invaso dal contrabbando di bionde

 

Le scene dei venditori di sigarette di contrabbando agli angoli delle strade ormai nell’Agro aversano sono un lontano ricordo. Il contrabbando era appannaggio dei napoletani. La mafia casalese pretendeva lauti compensi dalle “famiglie” dedite ai traffici di “bionde” per il solo spazio occupato nelle strade. Un po’ come ancora oggi funziona con la prostituzione: occupi uno spazio? Bene, mi devi pagare per i tuoi traffici. Chi si sporcava le mani per la minuta vendita erano soprattutto gli extracomunitari, in maggioranza nordafricani, o pluripregiudicati che non avevano nulla da perdere. Poi d’improvviso, già con l’operazione Spartacus, i traffici nella zona dominata dallo strapotere dei clan mafiosi made in Casal di Principe iniziarono a diminuire. Continua la lettura di L’Agro aversano invaso dal contrabbando di bionde

I clandestini e le rotte dei rifiuti tossici, il business delle navi a perdere

Quella della Blue Sky M alla deriva nello Ionio con quasi mille migranti clandestini curdi e siriani attraccata nel Salento (nel porto di Gallipoli – nda) è una storia già vista. Negli anni ’80 e ’90 quella battuta dalla nave cargo era la rotta dei traffici di rifiuti tossici e pericolosi tra l’Italia e il Medio Oriente passando per l’Est Europa (Siria, Romania, Turchia, Albania, Iraq, Bulgaria, Urss). Ogni migrante ha pagato all’incirca 4500 euro per l’attraversamento del Mediterraneo alla ricerca dell’agognata democrazia (?) e libertà (?) occidentale scappando dalle guerre e dalla fame. La nave Blue Sky M, battente bandiera moldava, era di proprietà di un’azienda romena, la Info Market di Costanza, fino a due settimane fa. “Ho preso contatti con la titolare dell’azienda, al momento all’estero, la quale mi ha riferito che ha venduto la nave due settimane fa ad un cittadino siriano”, ha riferito all’agenzia di stampa romena Mediafax Adrian Mihălcioiu, leader del Sindacato Libero dei Marinai di Costanza sul Mar Nero. Nelle ultime ore il mistero della Blue Sky M si infittisce sempre di più e concentra l’epicentro del traffico di clandestini e delle navi a perdere proprio nel Mar Nero, proiettando la Romania del neo presidente Klaus Ioannis, la Moldavia e la Turchia in un vortice di interessi illegali. Come riferisce uno dei maggiori quotidiani romeni Jurnalul National, ci sarebbero in corso delle “indagini su delle operazioni di navi mercantili nel Mar Nero, dove il cambio di bandiere e armatori diventa un business sempre più nebuloso”. La nave cargo costruita nel porto di Amburgo nel 1976, dal 2013 risulta registrata a Giurgiulesti in Moldavia. La sede principale della società che ha come oggetto sociale il trasporto di merce non alimentare è in via Stefan Mihaileanu n. 68, lo stesso dell’abitazione dei proprietari Marian Stanciu e Pauline Stanciu, avendo rispettivamente il 75 e il 25 % delle azioni della Srl di Costanza. Continua la lettura di I clandestini e le rotte dei rifiuti tossici, il business delle navi a perdere