I finanzieri del Gico di Napoli hanno confiscato il patrimonio del valore di 21 milioni di euro, tra beni mobili e immobili, di Paolo Diana, imprenditore nel settore dei trasporti e del commercio di autoveicoli. Diana, noto con il soprannome di “Scarpone”, e’ considerato legato alla fazione guidata dal capoclan Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto e Mezzanotte”. La confisca ha riguardato 24 fabbricati e 44 terreni ubicati a Castel Volturno, Roma e Villa Literno, 2 auto, 52 conti-correnti, 9 pacchetti azionari e 4 societa’. È stato il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ad emettere il provvedimento definitivo nei confronti di questo esponente di spicco dei “Casalesi”, sulla base delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia e sulla scorta delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria partenopeo. Continua la lettura di Confiscati beni per 21 milioni di euro all’imprenditore Paolo Diana alias “scarpone”
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La Dia confisca beni per 6 milioni di euro a Francesco Bidognetti e ai suoi uomini
Gli uomini della Dia di Napoli hanno eseguito tre diversi provvedimenti di confisca di beni per un valore complessivo di oltre 6 milioni, nei confronti di soggetti ritenuti appartenenti al clan dei Casalesi. Il primo provvedimento, emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, riguarda la confisca di 3 immobili, 2 masserie e 13 terreni in provincia di Caserta per un valore di oltre 3 milioni, intestati a terzi ma riconducibili, secondo gli investigatori, a soggetti al vertice della fazione dei Bidognetti. Continua la lettura di La Dia confisca beni per 6 milioni di euro a Francesco Bidognetti e ai suoi uomini
Nel 2015 sottratti alle mafie beni per 2,6 miliardi euro
Ammonta a 2,6 miliardi di euro il valore dei beni sequestrati alla criminalita’ organizzata nel 2015. Mentre quello delle confische si attesta sui 530 milioni di euro. I dati sono contenuti nel rapporto annuale della Direzione investigativa antimafia illustrato oggi al Viminale, alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano e del direttore della Dia, generale Nunzio Antonio Ferla. Proprio il ministro dell’Interno, ha sottolineato che “l’aggressione patrimoniale, insieme all’arresto dei latitanti ed carcere duro, sono i tre fronti su cui arrivano grandi risultati che hanno messo in difficolta’ le organizzazioni mafiose”. C’e’, ha spiegato il generale Ferla, un calo vertiginoso circa gli omicidi delle mafie rispetto a 10-15 anni fa: le cosche sempre piu’ privilegiano la corruzione alla violenza, rinunciando al ‘controllo militare’ del territorio e scegliendo, invece, una strategia di sommersione, evitando cosi’ di avere l’attenzione di media, magistratura e opinione pubblica. Continua la lettura di Nel 2015 sottratti alle mafie beni per 2,6 miliardi euro