L’Italia dei veleni. Scoperti traffici illeciti di rifiuti Campania-Puglia

Per chi vive nella cosidetta Terra dei Fuochi è un film già visto. I protagonisti sono sempre loro, spietati imprenditori del settore dei rifiuti con la complicità di autotrasportatori al soldo delle fazioni criminali. Quella di ieri mattina è stata un’operazione interforze che ha coinvolto più di 100 uomini del Nucleo Operativo Ecologico di Bari del Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente, del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia e della Direzione Investigativa Antimafia di Bari, che conclude importante ed articolata operazione di Polizia Giudiziaria denominata “BLACK LAND” che, ha interessato le province di Foggia, Barletta-Andria-Trani, Avellino, Caserta, Salerno, Benevento, Potenza e Campobasso. Nel corso dell’operazione è stata eseguita ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa a carico di quattordici persone ritenute responsabili, tra gli altri, del reato ex art. 260 D. Lvo 152/2006 (attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti) e il sequestro preventivo di aziende, aree ed uffici coinvolti nell’attività illecita e numerosi veicoli anche pesanti di proprietà delle ditte coinvolte per un valore totale di 25 milioni di euro. L’attività, iniziata nel marzo 2013, nasce grazie a criticità emerse incrociando sofisticati data base ambientali che monitorano il territorio in relazione alle ditte che operano nel settore della gestione dei rifiuti. Gli accertamenti, esperiti anche mediante intercettazioni telefoniche e pervicace attività tecnica, sostanzialmente condotta con rilevazioni satellitari, telecamere ad infrarossi ed a lunghissima distanza, oltre all’impegno di uomini sul campo con pedinamenti, appostamenti e la strategica sinergia di specialisti con competenze tecniche nel settore ambientale, commerciale e documentale evidenziavano l’esistenza di un sodalizio criminoso dedito ad attività’ organizzate per il traffico illecito nazionale di rifiuti consistenti:

  • nel tombamento di rifiuti speciali non trattati, derivanti da finto impianto di compostaggio di Bisaccia (AV), in una voragine di notevoli dimensioni ricavata in terreno agricolo ubicato in Ordona (FG);
  • nello smaltimento illecito di rifiuti speciali derivanti da trattamento meccanico, provenienti da un impianto di stoccaggio ubicato in Foggia, sversati direttamente su aree agricole ed aree naturali, talvolta anche nei pressi di aree lacustri e corsi d’acqua di grande rilevanza paesaggistica e faunistica, protette anche dal WWF e smaltiti tramite incendio e successivo tombamento in cave dismesse, in agri appartenenti alle regioni Puglia, Campania, Basilicata e Molise;

tutto con conseguente ed imponente deturpamento e danneggiamento di aree agricole e falde sottostanti e aree protette a livello sia naturalistico che archeologico (Ordona nasce sulle ceneri della più gloriosa ed imperiale città di Herdoniae, nel suo massimo splendore paragonabile solo a Pompei). L’indagine permetteva di acquisire elementi probatori che consentivano alla Procura Distrettuale Antimafia di Bari di inoltrare richiesta cautelare accolta dal Gip Di Paola con l’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di:

  1. CIAFFA Gerio, nato a Foggia il 13.06.1972 residente in Ordona (FG), gia’ censurato per reati specifici oltre a falso, truffa ed associazione mafiosa, gestore di fatto di un terreno agricolo in Ordona, adibito a discarica di rifiuti speciali;
  2. ARMINIO Erminio, nato ad Avellino il 17.04.1977 residente in Bisaccia (AV), legale rappresentante dell’ impianto di compostaggio denominato “BIOCOMPOST IRPINO SRL”, avente sede legale ed operativa in Bisaccia (AV);
  3. DI IESO Pasquale Martino, nato ad Avellino il 20.01.1969, residente in Villamaina (AV), socio e proprietario della società “BIOCOMPOST IRPINO SRL”, noto alle FF.OO. pluripregiudicato anche per reati ambientali;
  4. ZENGA Giuseppe, nato a Foggia il 18.05.1986 residente in Carapelle (FG);
  5. CANTARELLI Gianluca, nato ad Aversa (CE) il 16.10.1981 ivi residente;
  6. CARUSO Giuseppe Francesco, nato a Foggia il 04.10.1985 residente in Ordona (FG);
  7. BRANDONISIO Michele, nato a Cerignola (FG) il 05.11.1983 ivi residente, pregiudicato, legale rappresentante della società “ECOBALL BAT”, avente sede in Cerignola (FG);
  8. PETRONZI Donato, nato a Modugno (BA) il 24.10.1976 residente in San Paolo Civitate (FG), già condannato per reati ambientali, titolare di omonima società di autotrasporto merci per conto terzi, presente nella lista consegnata in data 07.10.1997 dal collaboratore di giustizia Carmine SCHIAVONE alla “Commissione Parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti” come autista coinvolto nelle dinamiche delle EcoMafia campana;
  9. GAMMAROTA Giuseppe, nato a Foggia il 22.08.1980 residente in Carapelle  (FG), collaboratore di Pasquale DEL GROSSO;
  10. DI LENO Francesco, nato a Orta Nova (FG) il 19.12.1959 residente in Carapelle (FG), pregiudicato per reati ambientali e violazione legge armi da fuoco;
  11. DEL GROSSO Donato, nato a Carapelle il 03.06.1967 ivi residente, pluripregiudicato;
  12. DURANTE Claudio, nato a Cerignola il 08.06.1975 residente in Stornarella (FG), pregiudicato anche per reati ambientali;
  13. PELULLO Francesco, nato a Cerignola (FG) il 06.12.1974 ivi residente, pregiudicato anche per reati ambientali;
  14. DE NITTIS Giuseppe, nato a San Giovanni Rotondo in data 08.03.1978 e residente in Castelluccio dei Sauri (FG), gia’ censurato per reati specifici, legale rappresentante della società “EDIL C. SRL”, con sede in Ordona (FG);

Tra i destinatari della misura cautelare anche Del Grosso Pasquale, dall’alto spessore criminale e già deferito per associazione mafiosa,  affiliato al “clan Gaeta”, notoriamente dedito ad estorsioni e traffico di stupefacenti, ucciso in un agguato in agro di Ascoli Satriano (FG) lo scorso 16 gennaio. Nella fattispecie, i rifiuti oggetto del traffico illecito, pari a circa 12.000 tonnellate accertate, solo minima parte del volume di traffico illecito totale presuntivamente ammontante a circa 250.000 tonnellate provengono dagli impianti campani di raccolta e stoccaggio di società insistenti nelle province di Salerno, Caserta e Avellino. Le indagini, condotte dagli uomini del N.O.E. di Bari e del Reparto Operativo di Foggia dell’Arma, hanno accertato che i rifiuti venivano smaltiti attraverso una duplice modalità: la frazione cosiddetta secca dei rifiuti veniva conferita dalle ditte campane alla “SPAZIO VERDE PLUS” Società Cooperativa di Carapelle (FG) di Del Grosso Pasquale e, dopo essere stata trasportata presso un capannone di stoccaggio dei rifiuti in località Santa Cecilietta di Foggia, veniva gradualmente smaltita abbandonandola, dopo averla incendiata, in cave dismesse di Trani (BT) e Poggio Imperiale (FG) nonché in terreni agricoli ed aree protette in agro delle provincie di Foggia, Potenza, Campobasso e Benevento, utilizzando come base operativa per gli smaltimenti illeciti l’area di parcheggio di Carapelle (FG) della società ECOBALL BAT di Brandonisio Michele, forte di falsa specifica documentazione predisposta ad arte. La frazione cosiddetta umida, invece, veniva conferita all’impianto di compostaggio della “BIOCOMPOST IRPINO SRL “, ubicata a Bisaccia (AV), di Arminio Erminio, ove il rifiuto, senza subire corretto trattamento per la trasformazione dell’umido in compost, con la sola triturazione e miscelazione per poi essere trasportato e smaltito con “tombamento” all’interno di una cava, creata “ad hoc” dell’EDIL C. SRL di Ordona (FG) il cui legale rappresentante è De Nittis Giuseppe ma è di fatto amministrata da Ciaffa Gerio, in corso di falso ripristino ambientale. In sostanza, l’attività illecita posta in essere consisteva nel promuoversi presso ditte specializzate alla raccolta dei rifiuti del campano e quindi procacciare contratti per il successivo trasporto e smaltimento rifiuti sbarazzando facilmente la concorrenza offrendo prezzi “sottocosto” anche del 50% rispetto alle dinamiche di mercato lecito. Sulla scorta quindi delle risultanze investigative, la Direzione Investigativa Antimafia di Bari sviluppava poi gli accertamenti volti a quantificare il patrimonio delle società, al fine di sequestrare per equivalente il profitto di ciascuna società derivante dai minori costi sostenuti smaltimento e trattando i rifiuti con le condotte i illecite accertate. Proprio per questi motivi è stato altresì emesso decreto di custodia cautelare reale per mezzo di sequestro preventivo nonché sequestro per equivalente nei confronti di:

  • impianti di compostaggio siti in Bisaccia (AV) e Benevento ed il compendio aziendale della “BIOCOMPOST IRPINO SRL”;
  • area agricola sita in Ordona (FG), gestita dalla Edil C. srl ed adibita a discarica abusiva di rifiuti speciali;
  • compendi aziendali in Ordona (FG) delle “Edil C. srl” e della “P.L. Trasporti srl” ove veniva realizzata la falsa documentazione relativa al traffico dei rifiuti;
  • uffici e capannoni industriali ubicati in Carapelle (FG), condotta in affitto dalla so coop. “ECOBALL BAT”, anche sede operativa dalla Spazio Verde Plus, sede di realizzazione della falsa documentazione relativa al traffico dei rifiuti e come luogo direttamente interessato alle operazioni di smaltimento illecito;
  • società di stoccaggio e raccolta rifiuti speciali “SELE AMBIENTE srl” ubicata in Battipaglia (SA);
  • numerosi autocarri corpo di reato.