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A Nicola Cosentino non resta che collaborare con la Giustizia

Quando il gatto non c’è i topi ballano. Il centrodestra è stata cosa sua per una ventina di anni. Nicola Cosentino, Nick o’merican per gli amici, è stato uno dei più potenti uomini politici di Terra di Lavoro. Qualcuno ha osato paragonarlo a Peppuccio Romano. E forse non si sbagliava. Con un’unica differenza: Peppuccio era figlio d’arte, Nick o’merican è uno che si è fatto da solo, ma la famiglia di origine è stata la sua rovina. Enfant prodige della politica, a soli 19 anni diventa consigliere comunale nella sua Casal di Principe. Nel frattempo si legò al deputato Alberto Ciampaglia, storico deputato socialdemocratico. A soli 21 anni entrò in rappresentanza del “sole nascente” in consiglio provinciale restandoci fino al ‘94. Continua la lettura di A Nicola Cosentino non resta che collaborare con la Giustizia

L’Agro aversano, da califfato cosentiniano a roccaforte grillina

La devastazione del territorio dell’Agro aversano ha precise responsabilità. È inutile girarci attorno. È dall’Unità d’Italia che Terra di Lavoro prima e poi la provincia di Caserta è stata il feudo del più becero conservatorismo e opportunismo. Per antonomasia Ministeriale, poi nazionalista, poi fascista, poi democristiana. Poi arrivò la colonizzazione dei barbari scesi dal profondo nord: d’un tratto è stata per 20 anni la provincia più berlusconiana d’Italia. Dal candore della Balena bianca all’azzurro made in Casal di Principe. Un branco di pecoroni fondamentalmente. Tranne qualche lustro successivo a Tangentopoli quando le bande armate democristiane dovettero battere la ritirata per questioni di manette, l’Agro aversano è stato sempre il feudo di qualche signorotto locale che ne ha determinato le sorti politico-amministrative. Continua la lettura di L’Agro aversano, da califfato cosentiniano a roccaforte grillina

Aversa in Parlamento, pochi fatti e tante ombre

Il 4 marzo prossimo i cittadini italiani sono chiamati a votare per rinnovare i due rami del Parlamento. Chi si candiderà a rappresentare le istanze dei cittadini della martoriata terra di Gomorra? Boh! Circolano dei nomi di possibili papabili, ma al momento tanto caos e soprattutto tante chiacchiere da bar sport. La Città di Aversa che dal ’46, tranne rarissime occasioni, è stata sempre rappresentata da parlamentari nati e cresciuti nella città millenaria fondata dai normanni, rischia questa volta di rimanere senza rappresentanza. Campanilismo? Provincialismo? Aversa e l’intero Agro aversano erano il fiore all’occhiello della provincia di Terra di Lavoro. Nel bene e nel male. Il primo deputato di camorra definito tale nell’aula della Camera dei Deputati è stato un aversano, don Peppuccio Romano. Continua la lettura di Aversa in Parlamento, pochi fatti e tante ombre

Rifiuti&Politica/I fratelli Orsi pre-elezioni incontravano tutti, destra e sinistra

“Nel 2005 prima delle elezioni Regionali e Provinciali mio fratello Michele ed io avemmo varie riunioni con gli esponenti del centro-sinistra Lorenzo Diana, Angelo Brancaccio e Andrea Lettieri per pianificare la campagna elettorale”. E’ quanto ha detto al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’imprenditore dei rifiuti Sergio Orsi, condannato per collusione con il clan Bidognetti, durante il processo dov’è imputato l’ex sottosegretario Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica. Orsi, che è agli arresti domiciliari, ha risposto in sede di controesame alle domande dell’avvocato Stefano Montone, difensore dell’ex coordinatore regionale di Forza Italia. La circostanza riferita dal teste conferma quanto effettivamente accaduto nel 2005, anno in cui Orsi creo’ la Gmc, societa’ che svolgeva servizi per conto dei Comuni, proprio con Brancaccio e Lettieri, allora sindaci di Orta di Atella e Gricignano; la societa’ e’ poi finita nel mirino della Dda e proprio qualche mese fa i due amministratori, ancora in carica, sono stati arrestati. Continua la lettura di Rifiuti&Politica/I fratelli Orsi pre-elezioni incontravano tutti, destra e sinistra

Mafia&carburanti, sequestrati beni per 120 milioni di euro ai Cosentinos

Un vero e proprio monopolio nella distribuzione dei carburanti fondato sulla forza intimidatrice del clan dei Casalesi e sulla capacità di Nicola Cosentino, ex sottosegretario di governo, di esercitare pressioni per favorire le aziende dei fratelli Giovanni e Antonio e danneggiare, invece, quelle concorrenti. I carabinieri di Caserta e la Procura di Napoli hanno sequestrato preventivamente ai fratelli Cosentino beni per circa 120 milioni di euro costituiti dalle società Aversana Petroli e Ip Service, e da 142 distributori di carburante tra Campania, Calabria, Basilicata e Toscana. I tre fratelli Giovanni, Antonio e Nicola Cosentino sono già destinatari di un provvedimento cautelare personale emesso nell’ambito della stessa indagine il 3 aprile 2014: il primo è detenuto insieme a Nicola, mentre Giovanni si trova ai domiciliari. Lo stesso giorno furono emessi altri undici provvedimenti cautelari nei confronti di altrettante persone. Secondo quanto evidenziato dagli inquirenti, le fazioni Russo e Schiavone del clan dei casalesi hanno aiutato i fratelli Cosentino nel raggiungimento del loro obiettivo, cioè il monopolio nel settore della distribuzione di carburanti. Le accuse contestate agli indagati sono, a vario titolo, di estorsione, concussioni, illecita concorrenza con violenza e minacce, riciclaggio. Il tutto aggravato dall’avere agevolato un clan di camorra. I carabinieri di Caserta, guidati dal colonnello Scafuri e dal tenente colonnello Alfonso Pannone, hanno messo i sigilli a distributori di carburante in una decina di province italiane distribuite in quattro regioni. La maggior parte degli impianti, circa una quarantina, si trovano nel Casertano. I restanti perlopiù in Campania (tra Avellino, Benevento e Napoli) ma anche in Calabria (Vibo Valentia, Crotone, Reggio Calabria e Catanzaro), Potenza e anche in provincia di Siena. L’attività investigativa, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa, – a cui hanno preso parte il procuratore della Repubblica Giovanni Colangelo, il pm della Dna Francesco Curcio, il colonnello Scafuri e il tenente colonnello Pannone – ha avuto inizio tra il 1998 e il 1999 ed è terminata nel 2011. Continua la lettura di Mafia&carburanti, sequestrati beni per 120 milioni di euro ai Cosentinos