Traffico illecito e gestione non autorizzata di rifiuti, l’imprenditore Massimiliano Zito ai domiciliari

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Zito Massimiliano, per il reato di traffico illecito organizzato di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata. L’ attivita’ investigativa coordinata dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice ha permesso di mettere in evidenza come l’indagato sia un trafficante seriale di rifiuti di plastica. Massimiliano Zito, titolare di due societa’ operanti nel settore dei rifiuti, ha esercitato una vera e propria attivita’ di gestione illecita di rifiuti, in assenza della prescritta autorizzazione. Inoltre, l’attivita’ investigativa svolta dai finanzieri ha consentito di accertare che lo stesso, attraverso tale attivita’ di gestione illecita, ha omesso anche il pagamento del tributo speciale sui rifiuti, c.d. ecotassa, quantificata per un importo complessivo di 12.000 euro. Gia’ nell’ottobre 2012, nell’ambito della medesima indagine, che ha poi portato alla denuncia di 60 persone per il reato di cui all’art. 260 D.lgs. 152/2006, era stata sottoposta a sequestro una vasta area nella zona industriale di Gricignano di Aversa, utilizzata come discarica abusiva dal medesimo soggetto, sulla quale erano state rinvenute oltre 200 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, provenienti da imprese del nord Italia con la denuncia di quattro soggetti originari del napoletano. Da ultimo, il 18 marzo scorso, i militari del Nucleo, motivati dal sospetto che l’indagato avesse continuato a perpetrare le attivita’ illecite pur non essendo in possesso delle previste autorizzazioni per il recupero e per il riciclaggio di materiale plastico, si erano recati presso la sede operativa di una societa’ beneventana, dove rinvenivano un notevole quantitativo di rifiuti (materiale plastico grezzo, lavorato e semilavorato) depositati all’interno del sito e sull’area circostante. In quell’occasione, pertanto, avevano proceduto al sequestro di un’ulteriore area di circa 10.000 mq sita in San Salvatore Telesino (BN), 1600 quintali di rifiuti (materiale plastico grezzo, lavorato e semilavorato) sulla stessa depositati, nonche’ di un capannone di circa 2000 mq, contente anch’esso rifiuti plastici, tutti riconducibili ad una societa’, gestita dal citato indagato, pur non essendo in possesso delle previste autorizzazioni per il recupero e per il riciclaggio di materiale plastico.