Talmente calati nella parte da sembrare attori di lungo corso quelli impegnati nelle riprese di Gomorra, il film girato nel 2008 da Matteo Garrone e tratto dall’omonimo best seller di Roberto Saviano: i fatti hanno detto poi che alcuni di quei principianti non facevano altro che recitare nella finzione la parte che interpretavano anche nella vita di tutti i giorni. Con l’arresto a Castel Volturno (Caserta) del 35enne Azize Pjamaa, che in Gomorra interpretava se stesso, ovvero uno spacciatore di eroina, salgono a quattro gli attori della pellicola tratta dal libro di Saviano finiti in manette, tre dei quali proprio per quei reati di camorra commessi virtualmente anche davanti alla macchina da presa. Il primo fu uno dei boss di Castel Volturno, Giovanni Venosa, appartenente all’omonimo clan parte integrante dei casalesi, che in Gomorra recitava la parte del capo che intimava a due ragazzi di non intraprendere attivita’ sul suo territorio; Venosa e’ stato anche condannato per estorsione. In manette e’ poi finito il 47enne Marcello D’Angelo, comparsa nel film, ritenuto affiliato proprio alla famiglia Venosa, che secondo la Dda avrebbe estorto somme di denaro agli inquilini abusivi di Parco Saraceno a Castelvolturno, agglomerato usato da Garrone per alcune riprese. Piu’ noto il 53enne Bernardino Terracciano, “Zi’ Bernardino” nel film, arrestato perche’ coinvolto nell’indagine della Dda di Napoli “Domizia” sulle estorsioni agli imprenditori e sugli appalti controllati dai Casalesi a Castel Volturno; anche la figlia di Terracciano, Vincenzina, e’ stata poi arrestata per reati di droga e possesso di armi. Altri quattro attori hanno poi avuto guai con la giustizia per vicende piu’ marginali e non legate alla camorra. Nel 2009, infine, i carabinieri eseguirono un blitz ai danni del clan Belforte irrompendo in un ristorante di Trecase (Napoli) dove era in corso una cerimonia nuziale: tra tanti esponenti del clan ai tavoli a festeggiare c’erano anche diversi attori di ‘Gomorra’.